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Ananda

La città di Scafati non è quello che si direbbe un posto stimolante. Un solo cinema, pochi pub, pochi posti di ritrovo. Nessun teatro di rilievo, né associazioni culturali. La scena musicale è zero. In un certo senso però, la città di Scafati ha fatto si che gli Ananda si conoscessero, e non soltanto perché due componenti su tre siano del posto. E’ stato grazie ad una community (http://www.rarillos.com) molti iscritti della quale sono appunto scafatesi, tra cui il chitarrista/cantante Alfredo Palomba. La sua foto viene notata da un amico di Vincenzo Miele, batterista in cerca di un gruppo, che quindi è subito avvertito e si iscrive contattando Alfredo. Questo il primo messaggio:
“Ciao mi chiamo Enzo e sono di Scafati.. il mio amico mi ha detto che sei disponibile per un gruppo!! Noi siamo batteria – basso - cantante che accompagna con la chitarra e mi mancherebbe la chitarra solista! Che dici??”
Inizialmente l’idea era di creare un quartetto, ma al primo incontro Alfredo specifica di avere già scritto parecchie canzoni che suonava insieme a suo fratello Francesco, pure batterista, e che aveva quindi necessità di cantarle come aveva fatto fino a quel momento. Il chitarrista Marco, presente la sera del primo incontro, nel giugno 2006, non ha nulla da obbiettare, per cui i tre prendono appuntamento per la settimana successiva, contando di vedere anche il bassista Marco Patavini, che non è riuscito a incontrarli pur essendosi recato al luogo dell’appuntamento. Si incontrano per l’appunto nel luogo in cui tutt’ora provano, un capanno degli attrezzi che affaccia da un lato su campi di cipolle e dall’altro su uno dei fiumi più inquinati d’Europa, il Sarno. Di mattina ci lavorano gli agricoltori, e una sera qualunque di giugno i quattro provano per la prima volta, per lo più improvvisando. Le prove cominciano ad avere una certa regolarità, vengono preparate le prime cover, ma dopo poco ci si rende conto che una seconda chitarra non sempre è necessaria, ma che spesso è inutile, se non di troppo, e che inoltre l’interesse del chitarrista Marco è ai minimi termini. Basta una sola prova in tre per stabilire che il gruppo è molto più a suo agio così, e che il suono prodotto è meno carico e forzato. Per cui Marco non verrà più chiamato alle prove. Gli Ananda cominciano quindi a provare regolarmente in tre, e durante tutta l’estate del 2006 preparano circa una ventina di pezzi, tra canzoni precedenti di Alfredo, cover e un paio di pezzi scritti a sei mani. Sebbene non amanti della classificazione in generi musicali, si può dire che le sonorità si avvicinino molto al grunge, con escursioni nel punk e portando avanti un suono decisamente alternative, versatile, fino a canzoni completamente acustiche. In ogni show dal vivo sono alternati momenti di rock puro, violento, brutale a volte, a momenti maggiormente contemplativi, acustici, sussurrati. Appena raggiunto un numero sufficiente di canzoni pronte, i tre si sono messi in cerca di impegni dal vivo, cominciando con manifestazioni e gare organizzate dai paesi dell’Agro Nocerino Sarnese, e da li a locali e pubs il passo è stato breve. Spronati a continuare dagli incoraggiamenti del pubblico che ha sempre mostrato apprezzare il repertorio, recentemente hanno cominciato a riunirsi a casa del bassista Marco per registrare le loro canzoni. Il risultato è l’album “River’s Children & The Old House”, composto da ben diciotto pezzi originali. Rock On




Ananda

Componenti


ALFREDO PALOMBA (guitar, voice)

Alfredo Palomba nasce a Scafati il 15/09/85, e ascolta musica fin da piccolissimo, grazie a suo padre, grande appassionato e collezionista di vinili e cd. Le sue influenze sono estremamente varie in questo periodo, ascolta praticamente di tutto e va all’asilo con un piccolo mangiacassette che fa funzionare a ripetizione. Resta incantato dall’incredibile pettinatura di Toto Cutugno, cantante popolare italiano che spopola alla fine degli anni ‘80 e sviluppa negli anni dell’asilo una insana passione per la sua musica. Continuerà i suoi vari ascolti fino a circa quindici anni, dove uscito dalla sua seconda e ancor più insana passione, il rap, scoprirà il Seattle sound e i Nirvana. Da quel momento tutto cambia. Decide che il solo ascoltare musica non gli basta più, e prende in mano la chitarra del padre che è in casa da sempre, e che ha sempre corteggiato con lo sguardo. Comincia imparando pezzi dei Nirvana, in particolare quelli acustici, e qualsiasi canzone gli sembrasse carina da suonare. A diciassette anni prende qualche lezione di chitarra ma scopre che la sua direzione è del tutto opposta a quella di uno studio classico, per cui dopo una decina di lezioni abbandona e compra una chitarra elettrica. Da quel momento i suoi sforzi si concentrano nel trovare altri ragazzi e formare un gruppo punk. Comincia a suonare con dei ragazzi di Pompei che per lo più suonano cover punk dei Green Day, Blink 182, Sum 41, entrando come cantante e seconda chitarra (quando serve, dato che è ancora una schiappa). Ma non è soddisfatto, ha già scritto alcune canzoni e fare cover lo annoia, inoltre il resto del gruppo (che non avrà mai un nome) è già consapevole che si scioglierà alla fine del liceo. Intanto suo fratello ha comprato una batteria, e sta imparando a suonarla, quindi Alfredo invita a casa sua per qualche giorno un amico che con lui frequenta la facoltà di Lettere Moderne ed è batterista, per provare alcuni suoi pezzi e registrare una demo. I due si battezzano “Misery Loves Company” e incideranno, in un paio d’ore e completamente ubriachi, una demo live dal suono schifoso e quasi del tutto urlata, contenente tuttavia versioni già complete di canzoni come “Galloway”, o “Mongoloid”. Alfredo continua tra i diciannove e i venti anni a scrivere canzoni e suonarle con suo fratello, e sempre col nome di “Misery Loves Company” suoneranno per la prima volta live al Sirius, locale di Pompei , l’8 Gennaio 2006 per un concorso in cui si classificheranno secondi, nonostante i problemi tecnici abbiano ridotto l’esibizione a circa un quarto d’ora. Nel giugno 2006 viene contattato da Enzo Miele, e comincerà la stagione Ananda, che tuttora è in atto.

 

VINCENZO MIELE (drums, percussions)

Vincenzo Miele nasce a Pompei il 13 Novembre 1987, i primi anni della sua infanzia fanno credere che Enzo sarà un promettente giocatore di calcio, uno di quelli che prende in giro quei tizi che perdono il loro tempo con gli strumenti musicali; ma più passano gli anni, più la passione per questo sport abbandona il suo corpo e la sua mente. Capito che il calcio non è la sua passione, incomincia a suonare di nascosto in garage un vecchio bonghetto e colto con le mani nel sacco dal padre ammette che i soldi spesi per la scuola calcio, forse servivano di più per lezioni di percussioni...e così fu! Dopo un anno di congas, un ottimo ascolto di musica tribale e cubana, decide di voler sviluppare tutti gli arti e passa dalle congas alla batteria, prendendo lezioni da Silvano Del Pesce,uno dei migliori batteristi della zona (da cui prende lezioni tuttora).Il ragazzo è subito portato per lo strumento e dopo pochi mesi incomincia le prime avventure di gruppi, il suo ascolto è misto: passa da cd di Hendrix a quelli di R.H.C.P., da De Andrè ai Dream Theater.Le prime esperienze di gruppo non vanno a buon fine, anzi si limitano ad una cover rivista in chiave rock di Bella Ciao;poi la tecnica si affina rapidamente e incomincia le prime esperienze serie con i Guaranà, con i quali si esibisce live numerose volte,dopo un anno però il gruppo si scioglie ed Enzo non riesce a trovare identità in nessun nuovo gruppo che lo contatta e cambia 6 gruppi in 5 mesi,guadagnandosi altre 4 esibizioni live, dopo una piccola parentesi negli Hobson’s Choice, Enzo si dedica pochi mesi a migliorare ancor di più la sua tecnica e tende il suo orecchio alla musica punk; così che nel Giugno del 2006 contatta un chitarrista (Alfredo),poi un bassista (Marco) e incomincia un’avventura che sembra non finire mai con gli ANANDA...

 

MARCO PATAVINI (bass, background vocals)

Marco Patavini nasce il 29/02/1988 a Torre Del Greco, in una fredda notte di pioggia. Il suo approccio alla musica è quasi immediato. Grazie ai suoi genitori, infatti, ha modo di conoscere la musica dei cantautori degli anni 60' e 70', italiani e internazionali. Ascolta con piacere (più che altro apprezza la melodia, ne comprenderà i testi soltanto in adolescenza) Guccini, De Gregori, Dylan, Simon e ha una particolare predilizione per Fabrizio De Andrè, che conserva tuttora. Alle scuole elementari Marco vive di pane e musica. La ascolta dappertutto, non si muove da casa senza il suo adorato walkman. Ormai è chiaro che la musica per lui era più di un semplice vizio. Per questo, alle scuole medie, comincia a strimpellare la chitarra classica del padre, fino a quel momento un soprammobile o poco più. Frequenta una scuola, ma la abbandona dopo qualche mese, annoiato dagli studi classici e dal solfeggio. I suoi studi proseguono da autodidatta, regalandogli non poche soddisfazioni. Intanto, col passare del tempo, i suoi ascolti diventano più variegati; si avvicina alla musica moderna e soprattutto al rock. Il liceo è probabilmente l'esperienza che lo segna di più. Marco compie ricerche, compra dischi, ascolta nuove canzoni, spinto dalla voglia di ampliare il suo bagaglio musicale. I suoi gusti si affinano, comincia a sviluppare un notevole giudizio critico e ad analizzare i testi delle canzoni che ha sempre amato, comprendendone il messaggio. Nel frattempo, forse influenzato da un ascolto smodato dei Red Hot Chili Peppers, Marco si innamora delle sonorità funk del basso di Flea, e decide di cambiare strumento. Insieme ad un suo amico di classe, fonda una cover band che suona principalmente rhcp, ma senza disdegnare Nirvana, Green Day, White Stripes e via dicendo. Il gruppo, purtroppo, si scioglie pochi giorni dopo essersi esibito alla festa del liceo, dopo un anno dall'unione. Deluso, Marco continua ad allenarsi da solo, per migliorare la sua tecnica in attesa di una nuova esperienza musicale. E l'esperienza arriva, poco più di anno dopo. Per la seconda metà del quarto anno di liceo, il bassista suona in un gruppo metal di Nocera, ma con scarsi risultati. Il genere non gli piace, la distanza è troppa, e soprattutto non c'è feeling con gli altri membri del gruppo. L'abbandono è inevitabile. Durante il nuovo periodo di "solitudine" Marco modifica lievemente i suoi ascolti, evidenziando una riscoperta passione per il punk. Il quinto anno di liceo passa veloce e, a Giugno del 2006, viene contattato dal batterista Enzo, in cerca di un bassista per la formazione di un gruppo. Marco accetta di buon grado, rendendo finalmente completa la formazione degli Ananda, dove suona tuttora. L'avventura continua...

 

 

 


Sito Web : http://www.anandaband.com/


 

Gli mp3 qui scaricabili non risiedono sui server di nottelive.
Qui sono pubblicati solo i link fornitici dalle band.
 



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