ATTENZIONE: I ROMANTICI E I DEBOLI DI CUORE CHIUDANO QUESTA PAGINA !!!
Se qualcuno cinque anni fa mi avesse sottoposto all'ascolto questo CD, e poi mi avesse detto "Questi sono i Dream Theater fra cinque anni", io avrei risposto "Non dire stronzate !!!". Certo, ci eravamo abituati a delle cadute nella storia dei DT. Infatti con "Falling into infinity" abbiamo fatto finta di niente; con "Six degrees of inner turbulence" abbiamo tutti apprezzato lo sforzo del gruppo nell'affrontare un "esperimento"; ma con questa ultima uscita veramente mi risulta difficile trovare un buon motivo per giustificarli. E vi spiego perchè. I nostri cari amici hanno cominciato a copiarsi nella maniera più bieca !! E' veramente scandaloso, e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. Ma, passiamo ai fatti, cominciando dalla tracklist:
01 - As I Am 02 - This Dying Soul 03 - Endless Sacrifice 04 - Honor Thy Father 05 - Vacant 06 - Stream Of Consciousness 07 - In The Name Of God
Parafrasando il ritornello del primo pezzo che recita "take me as i am", i cinque di New York ci avvertono in apertura di album che le cose non si mettono bene "Non abbiamo neanche la più piccola idea, ma abbiamo le famiglie da mantenere, per cui compratevi l'album e prendetevelo come è!". 1 - "As i am" è il perfetto mix tra alcune parti di "The Glass Prison", e qualche incursione da Liquid Tension Experiment. 2 - La prima parte di "This Dying Soul" ricalca ancora le sonorità di LTE; dal cantato in poi torna Six degrees, ma stavolta si comincia a far sentire anche Scenes from a memory, ultimo, rimpianto capolavoro dei DT. Ma adesso viene il bello: prendete "The glass prison" e comiciatelo ad ascoltare dal min 5.55 fino al min 6.17. Ora scoltate "This Dying Soul" dal min 6.32 al min 6.47. E' semplicemente scandaloso !!!! Persino la tonalità è uguale !!! Va bene, gli ultimi due minuti e mezzo sono buoni, ma tutto è stato già ascoltato (vedi LTE e "A change of season"). 3 - I primi 4 minuti di "Endless Sacrifice" sono perfetti per MTV. Inizio lento in minore, la band nel deserto che suona col vento nei capelli e spolverini lunghi di pelle. Poi, d'improvviso, un concerto con gente che poga, sudore e inquadraure veloci. Sulla parte di archi e cori una passeggiata spaziale, e tutto torna all'inizio. Perfetto. Tutto questo fino al min 4.54. Il resto è LTE I e II. 4 - "Honor Thy Father" - Basta, non voglio ripertemi all'inifnito; anche voi, di sicuro, sapete fare il giochino della corrisponsenza. 5 - "Vacant" - Ovviamente non poteva mancare il pezzo lento, ben congegnato e ben elaborato armonicamente. In questo caso azzeccatissima la scelta di far suonare un violoncello ben accoppiato con il pianoforte. 6 - "Stream Of Consciousness" riprende il motivo del pezzo precendente, ma in chiave metal. Qui la prevedibiltà , piuttosto che il riconoscimento di pezzi copiati da altri pezzi, raggiunge il suo picco massimo. L'orecchio, ormai allenatissimo, riesce ad anticipare la maggior parte delle sequenze e frasi che compongono il brano. 7 - "In The Name Of God" ultimo pezzo dell'album vuole essere caratterizzato, come da tradizione, da potenza, velocità, ma soprattutto dalla solennità, come quei 12 minuti di mastodonticità che vanno sotto il nome di "Finally Free", oppure come "Learning to live", esempio di maestria e di perfezione musicale portata a livelli estremi. Ma i risultati non reggono il confronto, anche se questo è ,forse, il pezzo qualitativamente migliore dell'album.
Bene, dopo essermi accorto di essere stato veramente duro, ci tengo a fare delle precisazioni. Dunque, perchè così crudele? Perchè i Dream Theater sono il gruppo musicale che più apprezzo oggi, e vederli spegnersi così malamente mi fa scaturire una delusione che solo un grande amore può produrre. Ricordiamoci che questi signori sono quelli che hanno scritto "Images and Words" e "Awake"; e ricordiamoci che quando Rudess è entrato a far parte del gruppo, è stato un pilastro fondamentale per la costruzione di "Metropolis pt 2: scenes from a memory". Aggiugiamo a questo i due LTE, e il perfetto incontro tra Rudess e Petrucci in "An evening with Joh Petrucci & Jordn Rudess", e non possiamo far altro che chiederci il perchè di un album così sterile e molto poco incisivo! Fatto poi da persone che hanno sempre fatto la musica con la M maiuscola.
Ecco le date in Italia del tour 2004:
5 Febbraio - Milano - Filaforum 6 Febbraio - Bologna - Palmaguti 7 Febbraio - Roma - Palalottomatica
www.dreamtheater.net
Ebbene sì !!! I Dream Theater torneranno in Italia a Luglio 2004 per esaltarci con le loro performance live !!! Di seguito racconto l'incresciosa vicenda personale sul tour di Febbraio.
Come avrete sicuramente capito l'ultimo lavoro dei Dream Theater non mi è assolutamente piaciuto. Ebbene, partendo da questo presupposto, il mio ragionamento è stato questo: l'ultimo cd non mi è piaciuto, quindi il gruppo non si merita la mia presenza al concerto. Se tutti quanti ragionassero come me, le date italiane del tour andrebbero deserte e il gruppo capirebbe che il suo pubblico è deluso. Certo, magari come ragionamento teorico può anche andar bene, ma ... a Roma Jordan Rudess ha eseguito, durante il suo assolo, "Impressioni di Settembre" della PFM, e il gruppo ha fatto un concertone che è durato ben tre -e dico tre- ore. Quando l'ho saputo l'ipotesi di suicidio si è fatta largo nei miei torbidi pensieri !!!! NON RIFARO' LO STESSO ERRORE !!!!!
Ecco le date italiane del tour estivo 2004 dei Dream Theater:
Sabato 03 Luglio 2004: Centrale Del Tennis Foro Italico (Roma) Lunedi 05 Luglio 2004: Piazzale Michelangelo (Firenze) Martedi 06 Luglio 2004: Lazzaretto (Bergamo)
Scadenze universitarie permettendo il 3 Luglio il mio posto sarà alle transenne !!!!
|