Il mitico cantore della mitologia sonora a stelle strisce is back! Il boss Bruce Springsteen, erede della tradizione di Bob Dylan e Woody Guthrie, delle suggestioni profonde e viscerali della letteratura sociale di John Steinbeck e di Dos Passos, insomma l'archetipo musicale della cultura U.S.A., ha pubblicato la sua ultima opera. I giudizi sono controversi. I fedelissimi giurnno ancora sul verbo di Springsteen. Altri sono rimasti delusi. L'epopea discografica dura ormai da tre decenni. In quest'ultimo episodio dal titolo The Rising i fans potranno riconoscersi nel sound più sanguigno e tradizionale di Springsteen. Per intenderci si tratta di un ritorno espliciro alle sonorità tipiche della sua collaborazione con la celebrata E-street band. The Rising era già attesissimo dai fan di Springsteen, perchè è il primo album inciso con la sua storica E Street Band dal 1984 quando usci «Born in the Usa». Dopo quel disco e il tour mondiale che ne seguì, Bruce ha realizzato un album solista e due con musicisti diversi dal suo gruppo storico. Il singolo che fornisce il titolo all'intera raccolta è una canzone dedicata proprio alle vittime degli attacchi terroristici e all'America ferita. Del resto un'altra canzone, che appare in una nuova versione nell'album, My city of ruins, era stata cantata da Springsteen nella serata organizzata subito dopo l'11 settembre per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime. Clarence vi fornisce tutte le chiavi necessarie per penetrare l'ultima attesissima opera discografica del Boss.
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